Genere: Fiction
Trama
Trama
Once a week, Rosie Tipcott counts her blessings.
She goes to sit on her favourite bench on the north Devon cliffs, and thanks her lucky stars for her wonderful husband, her mischievous young daughters, and her neat little house by the sea. She vows to dedicate every waking hour to making her family happy.
But then her husband unexpectedly leaves her for another woman and takes the children. Now she must ask the question: what is left in her life? Can Rosie find the strength to rebuild herself? More importantly, does she even want to?
Rosie è una normalissima donna inglese, mamma di due bambine vivaci e moglie devota.
Tutto procede tranquillamente, si è sposata con il suo primo amore, hanno comprato casa nel paesello dove sono nati e la vita scorre nella più completa serenità fino a quando Phil lascia Rosie per un’altra donna.
Nei primi capitoli si entra nella routine di una moglie e madre, divisa tra famiglia e lavoro, il tutto con un ritmo alquanto lento e ripetitivo, proprio come la vita della protagonista.
Rosie è ingenua e alla mano, una donna che si sente completa con la famiglia che si è costruita; il suo mondo sono le sue figlie e il marito.
Sofferente dell’assenza della madre, Rosie compensa creandosi una madre immaginaria, amorevole e affettuosa, e cerca di dare alle sue figlie tutto ciò che a lei è mancato: amore, stabilità, premura e serenità.
Tra i vari capitoli si ha anche uno spaccato della società’ inglese, la tipica casa sulla costa per le vacanze estive, gli hunter e la differenza tra le varie classi sociali.
L’autrice è nota per ricreare situazioni familiari realistiche e profonde, e devo dire che anche questo libro si allinea a questa fama, nonostante la semplicità della trama, sono stata profondamente coinvolta nella spirale di depressione e dolore che Rosie stava provando.
La trama a mio avviso manca di un po’ di colpi di scena e ho avuto la sensazione che ci fosse in agguato un giro di boa ad ogni pagina ma la vera svolta si ha solo alla fine del libro.
La reazione di Rosie alla separazione con il marito è straziante e il processo di guarigione passa attraverso tutti i 7 stadi, dallo shock alla negazione, alla speranza che tutto torni com’era prima. Nonostante abbia trovato Rosie un po’ troppo passiva a quello che le stava succedendo, capisco anche che non tutti i personaggi possano essere eroi…. a volte ho veramente pensato “dai adesso reagisce!” .
“I don’t understand how I’ve lost control.
I’ve lost control of everything, my whole life.
I’ve got to start again, but I don’t know if I can.”
“Well that’s the thing love. You don’t have any choice”
Il marito, Phil, sarebbe stato da prendere a calci dal capitolo 1!
Il miglior personaggio per me è Kev, miglior amico di Rosie, nonché fratello di Phil, una presenza che va e che viene ma che lascia il segno.
Consigliato a chi cerca emozioni che si possono trovare nella vita di tutti i giorni e non per forza alla ricerca di eroi.
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